martedì 23 ottobre 2012

Recensione: Giant Killing di Masaya Tsunamoto e Tsujitomo

Giant Killing (ジャイアントキリング) è un seinen manga scritto da Masaya Tsunamoto e disegnato da Tsujitomo, è pubblicato in Giappone dall'editore Kodansha dal 2007 e attualmente conta 24 volumi. In Italia il primo volume uscirà ufficialmente il 25 ottobre per Panini Comics sotto l'etichetta Planet Manga e sarà a cadenza mensile al costo di 4,50€ cad. Il manga in Giappone ha vinto nel 2010 il 34° Annual Kodansha Manga Award e da esso è stata tratta anche una serie animata in 26 episodi prodotto sempre nel 2010 dallo Studio DEEN e trasmesso in Giappone dal network televisivo NHK a partire da aprile.



La storia inizia con la signorina Yuri e il signor Goto rispettivamente la responsabile delle pubbliche relazioni e il dirigente della ETU ovvero la East Tokyo United, una squadra di calcio di Tokyo a suo tempo molto apprezzata e rinomata orami sull'orlo della rottura per  i numerosi insuccessi sul campo. Il loro compito è trovare un modo per risollevare la condizione della squadra è una soluzione potrebbe essere quella di contare su un bravo allenatore. I due si ricordano di Takeshi Tatsumi che qualche anno prima manteneva la ETU sulla cresta dell'onda grazie alle sue strabilianti capacità di calciatore, fino a quando non decise di mollare tutto per trasferirsi all'estero a fare l'allenatore di squadre esordienti. I due ritrovano Tatsumi in una città dell'Inghilterra, qui è visto come un vero e proprio salvatore perché grazie alle sue capacità di allenatore è riuscito a portare la squadra locale a vincere addirittura contro un'altra che gioca in Premier. Yuri e Goto hanno però assolutamente bisogno di Tatsumi per aiutare la ETU e cercano di convincere il presidente della squadra che allena il loro amico a lasciarlo ritornare in Giappone. Dopo varie vicissitudini i due riescono a riportare a malincuore per gli abitanti della città Tatsumi in patria, dove subentra subito come nuovo allenatore della ETU. Purtroppo il suo ritorno non è ben visto da tutti, in primis dai tifosi più accaniti che lo accusano di essere un traditore e di aver lasciato precipitare la squadra nel fallimento per perseguire i suoi obbiettivi. Men che meno è visto di buon occhio da alcuni giocatori come Murakoshi ex compagno di squadra di Tatsumi che durante la sua assenza ha mandato avanti la squadra sostenendola e incoraggiandola diventandone il leader. Tastumi però da subito prova di avere grandi capacità facendo vincere un squadra formata da lui e composta da giocatori che solitamente erano destinati sempre alle riserve. Dotato di forte spirito e di un carattere veramente esuberante Tatsumi potrebbe avere le qualità per riportare la ETU agli antichi splendori.


Personalmente devo dire che questo è il primo manga sul calcio che leggo. Solitamente mi tengo lontano dalle storia collegate allo sport, poiché non avendo simpatia per quest'ultimo finisco per non apprezzare tutta l'opera. Però questo mi sembrava un titolo piuttosto alternativo è ho deciso di provarlo. Ciò che colpisce a prima vista è senz'altro la figura di Tastumi, è un trentacinquenne decisamente fuori dagli schemi con un carattere incredibilmente volitivo, un istante prima sembra non prestarti minimamente di attenzione è si mostra sciocco e ingenuo ma poi ti sorprende sul campo con schemi precisissimi e analisi approfondite, tanto che ti viene da chiederti: "hei, ma dove nascondeva tutte queste doti?". La storia risulta già dalle prime pagine molto coinvolgente mettendoti davanti una condizione praticamente disperata che andrà a risollevarsi (si spera XP) nel corso dei prossimi volumi grazie al protagonista. Mischia bene humor e razionalità, quando Tastumi illustra le sue tattiche non c'è niente di buffo ma grande determinazione e voglia di progredire. Inoltre i momenti di tensione non mancano fin dall'inizio soprattutto tra i vari personaggi.



Parlando dei disegni lo stile grafico di Tsujitomo è molto particolare, forse abbastanza ricercato e penso che possa non piacere a tutti a primo impatto. I volti sono abbastanza spigolosi con pochi tratti ma netti, senza contare che l'autore accentua molto i nasi soprattutto negli uomini. Gli occhi sono piccoli e molto sottili (quelli delle ragazze, come Yuri un po' meno) e quelli di Tatsumi potrei definirli in certe vignette persino affilati. Nel compenso vengono aggiunti molti particolari quando ci si sposta sul campo da gioco e decisamente vengono presentate buone ricostruzioni degli stadi. C'è un forte uso di linee concentriche o parallele ma questo è anche giustificato dalla tipologia di manga che abbiamo davanti, tuttavia non risultano confusionarie e si riesce comunque sempre a seguire le mosse dei giocatori.


I presupposti per un buon manga sportivo ci sono tutti e forse con l'aggiunta di qualche elemento in più, sono curioso di vedere come si svilupperanno certi aspetti nei prossimi volumi.

2 commenti:

  1. L'ho sfogliato questa mattina e devo dire che i disegni li ho trovati molto interessanti e particolari. Però è anche vero che i fumetti sportivi non mi fanno impazzire, quindi l'ho lasciato li in attesa di leggere qualche parere. Dopo aver letto la tua recensione sono quasi tentato all'acquisto , fra l'altro il calcio è uno dei pochi sport di cui conosco le regole AHAHAHAH XD

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  2. Sapevo che tu avresti apprezzato i disegni, sono molto particolari, vero?
    Io sono come te, generalmente i manga sportivi li evito perché, come ho detto prima, non amando l'attività in se finisco per non apprezzare l'opera. A suo tempo avevo cominciato anche Eyshield21 che poi ho interrotto dopo i primi 6 volumi, ma più che altro per una questione di fare spazio a titoli che mi attiravano di più e poi non l'ho più ripreso. Ma con Giant Killing ho deciso di riprovare e per il momento non mi sento pentito ^^.
    Io invece non conosco le regole di nessun sport quindi mi piace apprendere leggendo XD

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