martedì 2 aprile 2013

Recensione: Rachel Rising di Terry Moore

Finalmente, per la gioia di qualcuno XP, sono riuscito a leggere Rachel Rising e non contendo ho letto entrambi i numeri usciti fino ad ora. Ma tralasciamo le i miei successi e passiamo alla presentazione dell'opera.


Rachel Rising è l'ultimo lavoro dell'autore statunitense Terry Moore, famoso per aver prodotto opere come "Strangers in Paradise" ed "Echo" e per aver collaborato a realizzare alcune opere della Marvel e DC Comics. In patria viene pubblicato nel classico formato spillato e attualmente vanta 15 volumetti, mentre in Italia l'opera è pubblicata dalla Bao Publishing che ha recentemente acquisito tutti i diritti delle opere di Moore e viene proposta in volumi brossurati che raccolgono dai 6 ai 7 volumetti originali per tomo.



Quest'opera narra la storia di Rachel una ragazza che si risveglia letteralmente dal terreno di quello che sembra un ormai prosciugato letto di fiume in mezzo alla boscaglia. Abbastanza confusa Rachel si avvia verso la strada più vicina sperando di poter trovare qualcuno che sorvolando sulle sue condizioni l'accompagni a casa. Una volta arrivata Rachel comincia a prendere atto che qualcosa non va con il suo aspetto, al collo presenta un brutto segno si aggressione, come se qualcuno l'avesse strangolata con una corda e la sclera dei suoi occhi da bianca si è colorata di un rosso cremisi a causa dei capillari che si sono recisi. Decide di far visita alla zia Jhonny, sua unica parente, che lavora all'obitorio locale e che, forse a causa del suo lavoro, si ritrova leggermente pazzerella. Le cose però non vanno proprio come Rachel sperava, infatti la zia non riesce a riconoscerla e solo dopo svariati tentativi Jhonny realizza di trovarsi davanti proprio la nipote. Alcuni accertamenti dimostrano tuttavia che Rachel non è morta ma si trova in una condizione quasi prossima, i suoi battiti cardiaci sono ridotti al minimo e il suo aspetto dimostra che è probabilmente è sopravvissuta ad un tentato omicidio. Gli avvenimenti seguenti sembrano gettare un velo ancora più sinistro alla vicenda, una misteriosa donna, simile a Rachel si aggira per la cittadina di Manson e compare stranamente quando si verifica una morte. Inoltre sembra che possieda qualche misterioso potere, in quanto la piccola Zoe ne sembra quasi completamente assoggettata. Che la cittadina di Manson nasconda qualche oscuro passato? tutti questi avvenimenti nefasti nonché inspiegabile (come nel caso di Rachel) non possono essere semplicemente il frutto della quotidianità. Magari una vecchia storia di streghe potrebbe fare al caso nostro, e dagli ultimi colpi di scena sembra che Manson ne fosse invischiata fino al collo. Il terreno della cittadina trasuda malvagità e forse la rinascita di Rachel potrebbe essere tutt'altro che un avvenimento benedetto.


L'opera di Moore, benché solo agli inizi lascia trasparire senza dubbio una genialità che molti avranno già apprezzato nelle sue precedenti opere ma che io scopro solo adesso. Ogni cosa e studiata, così come ogni avvenimento ma l'autore è bravo a mantenere una bella suspense svelando poco alla volta e alimentando nel lettore la curiosità di leggere i prossimi capitoli. I personaggi sono ben caratterizzati e il lettore non può che innamorarsene subito. Le scene sono tutte ben calibrate, sebbene si tratti di un thriller/horror dal sapore sovrannaturale non troviamo scene grottesche o splatter, Moore è molto bravo a mostrare solo il necessario facendoci magari intuire ancora prima che accasa il prossimo avvenimento o la prossima mossa nei personaggi. Ho molto apprezzato anche l'humor nero ma assolutamente azzeccato dell'autore che smorza molto certe situazioni strappandoci una piccola risata (come nel secondo volume i siparietti tra Rachel e Jet).


Lo stile grafico di Moore mi piace moltissimo, ho apprezzato tantissimo il design dei personaggi, così originale ma anche molto classico, e il taglio degli occhi che tende ad allungarsi richiamando quasi un iconografica orientale. L'autore poi data l'impostazione del fumetto gioca molto sul bianco e nero creando scenografie molto particolareggiate ma non caotiche e gestendo bene gli spazi e le prospettive.


Un opera veramente appassionante, non vedo l'ora di leggere i prossimi volumi!


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