martedì 8 luglio 2014

Recensione "The Wedding Eve" di Hozumi

Cover italiana di Planet Manga
The Wedding Eve (Shiki no Zenjitsu, 式の前日) è uno josei manga di Hozumi composto di 6 storie auto-conclusive pubblicate in Giappone su due riviste dell’editore Shogakukan, Flower e Rinka nel 2012. Il primo racconto del volume che da il titolo al tankobon ha permesso all’autrice di vincere il concorso Fiore d’argento della rivista Flowers. In Italia il volume è pubblicato da Panini Comics in un edizione brossurata con sovraccoperta al prezzo di € 6,50. L’editore italiano ha comunicato tramite l’inserto sull’aletta del volume che proporrà in futuro anche “Sayonara Sorcier” altra opera dell’autrice composta di due volumi.
Di seguito vi parlerò delle varie storie che compongono il volume indicandovi sia il titolo originale che quello tradotto dall’editore italiano.





Attenzione: Le considerazioni seguenti contengono spoiler sulle vicende narrate

Shiki no Zenjitsu – Il giorno prima delle nozze


I due fratelli all'ora di pranzo
La storia che da il titolo al volume parla del rapporto tra due giovani, fratello e sorella il giorno prima del matrimonio di quest’ultima. La sorella molto premurosa nei confronti del fratello più giovane cerca di coinvolgere il ragazzo nei preparativi per il suo grande giorno sopponendogli le sue perplessità e le sue paure, giustificate dall’emozione e cercando di spronarlo a esporle le sue opinioni. Nonostante l’impegno il fratello si dimostra abbastanza distaccato dalla questione ma osservandolo attentamente e prestando attenzione ai dialoghi si può intuire che il suo è solo un meccanismo di difesa per contenere le emozioni contrastanti che lo attanagliano. I due hanno sempre vissuto insieme dopo la morte dei genitori a causa di un incidente quando il ragazzo aveva solo undici anni e dato che la sorella maggiore lo ha cresciuto al loro posto si è creato un grande legame tra i due e indubbiamente entrambi seppur in modi differenti provano le emozioni di un nuovo abbandono.


Azusa Nigou de Saikai – Rincontriamoci davanti ad Azusa n.2

La piccola Azusa è rimasta a casa da sola in una torrida giornata estiva e mentre riceve le
La piccola Azusa e suo padre
raccomandazioni della madre al telefono riceve la visita del padre scomparso di casa diversi anni addietro. La piccola ha un carattere molto vivace e sebbene il padre abbia l’aria tutt’altro che rassicurante (ha un aria vagamente da yakuza) certa in tutti i modi di imbastire una conversazione con lui facendogli svariate domande e chiedendogli di aiutarla a fare il bucato, così potrà dimostrargli quanto sia matura per la sua età. I due passano tutto sommato una giornata tranquilla e rilassante ma suo padre non può restare ancora per molto e i due si salutano a malincuore, si incontreranno ancora il prossimo anno. Azusa vede suo padre solo il giorno dell’Obon in cui si rende omaggio ai defunti, ovvero incontra il genitore scomparso solo grazie ai suoi ricordi e alla sua immaginazione. Questo mostra la grande solitudine della bambina, affezionata al padre che le è stato sottratto in tenera età e il suo forte desiderio di avere tutto sommato una famiglia normale.



Monochrome no Kyoudai – Fratelli bianco e nero

Shiro e Rokuro discutono al pub
I fratelli Shiro e Rokuro si incontrano in un bar per bere qualcosa insieme e parlare della recente morte di Yukiko una loro vecchia compagna di scuola. Rokuro è particolarmente amareggiato per la scomparsa della donna e cerca di coinvolgere il fratello nel suo dispiacere sottoponendogli alcuni ricordi di gioventù. Shiro condivide il lutto del fratello ma rimane comunque abbastanza composto, al che il fratello tocca un argomento abbastanza delicato, la presunta attrazione di Shiro per la coetanea scomparsa. Il fratello colpito sul vivo essendosi dichiarato apertamente in passato cerca di sviare il discorso facendo presente che anche il fratello sembrava suscitarle un certo interesse. Qualche giorno dopo Shiro riceve la notizia che gli esami del fratello sono risultati positivi a un cancro ai polmoni in stadio terminale che toglie la vita all’uomo nel giro di poco tempo. Sconvolto dalla morte del fratello Shiro si interroga sul loro rapporto con Yukiko rimpiangendo gli anni d’oro della gioventù. Ora solo suo fratello avendo raggiunto la donna potrà sapere chi realmente lei amava.

Yume Miru Kakashi – Lo spaventapasseri sognante

Questa è la storia più lunga del volume ed è suddivisa in due parti. Jack dopo essersi
Jack al matrimonio di Betty
trasferito a New York da diversi anni ritorna a far visita alla sua terra natale in Kansas in occasione del matrimonio della sorella 
Betty. Durante il soggiorno il ragazzo ripensa ad alcuni eventi della sua infanzia, fin da piccoli lui e sua sorella sono stati cresciuti dallo zio subendo maltrattamenti da quest’ultimo a causa del rapporto burrascoso che aveva con la loro madre e dai loro cugini. La solitudine dei due bambini ha perfino spinto Betty ad associare a un vecchio spaventapasseri la figura della madre. Una volta adolescenti Jack ha sviluppato un carattere abbastanza ribelle mentre Betty grazie alla sua bellezza e solarità ha cominciato a suscitare l’interesse di un gran numero di ragazzi scatenando la gelosia del fratello profondamente legato a lei. Col tempo Jack ha imparato a dosare la sua gelosia per Betty permettendole di crescere e instaurare un rapporto con il suo futuro marito, ma anche il giorno del matrimonio nonostante il volto pieno di gioia della sorella il ragazzo non può fare a meno di provare un senso di tristezza per questa nuova separazione con la consapevolezza che sua sorella è cresciuta ed è ormai autosufficiente.

Juugatsu no Hakoniwa – Paesaggio d’ottobre in miniatura

Kazunori e la misteriosa ragazza
Kazunori Shinoda è uno scrittore alle prime armi con alle spalle un unico libro pubblicato alcuni anni prima. Passa le sue giornate nella sua stanza al buio a rimestare i suoi pensieri in cerca di ispirazione per la sua prossima opera. L’unica compagnia che ha è quella di una giovane liceale che afferma di essere sua parente e che lo aiuta con la casa e gli prepara da mangiare ma di cui lui non riesce proprio a ricordarsi l’identità o il loro grado di parentela. Ultimamente Kazunori è anche affetto da alcuni incubi ricorrenti in cui un corvo appollaiato proprio su un albero fuori dalla sua finestra afferma di essere prossimo alla morte. Lo scrittore ne rimane talmente ossessionato che comincia a pensare che l’anima dell’uccello si sia trasferita nel suo corpo. Sarà però la circolare passatagli dalla sua vicina di casa a fargli luce sulla vera identità della ragazza che lo assiste e grazie ad essa vedrà la luce il suo nuovo romanzo dedicato ai due che l’hanno assistito nella sua solitudine, la ragazza e il corvo.




Sorekara – E poi…

La casa dei due fratelli della prima storia ritorna a fare da scenario per un racconto esposto
Il gatto osserva il suo padrone
da un narratore alquanto particolare, 
un gatto. Interamente proposto dal punto di vista del felino l’ultimo racconto illustra come l’animale trovi bizzarri e incomprensibili gli esseri umani, in particolar modo si riferisce alla persona che lo ha accolto in casa propria ovvero il fratello rimasto solo dopo il matrimonio della sorella maggiore. Giustamente il ragazzo non può comprendere le reali intenzioni del gatto e percepisce ogni miagolio come un bisogno dell’animale di mangiare o essere coccolato e la cosa veramente fantastica e vedere come il gatto espone il suo sconcerto alla presunta sbadataggine del ragazzo. Lo stesso giorno il ragazzo riceve una telefonata dalla sorella che nel frattempo era stata portata in ospedale, ha da poco partorito una bambina e la notizia infonde una grande felicità nel fratello, tanto che il gatto ne rimane stupito, per lui vita o morte non fanno differenza in quanto cicli naturali della vita ma vedere trasparire un sorriso sincero sul volto dell’uomo dopo tanto tempo lo rende ancora più sorpreso.

Catalogare queste storie come josei lo trovo alquanto riduttivo dal momento che ogni racconto spazia in diverse categorie ma c’è un elemento che accomuna ogni capitolo ovvero diverse interpretazioni dell’amore. Nella sua integrità il sentimento trattato non viene praticamente mai abbinato a una coppia di amanti ma più che altro si fa grande riferimento al rapporto fraterno e famigliare. Nella prima storia l’autrice espone molto bene la separazione tra due fratelli molto legati attraverso i punti di vista di entrambi, quello esposto e ricco di lacrime della sorella e quello interiore e silenzioso del fratello. Rapporto che viene poi ripresto anche nella quarta storia con l’aggiunta della gelosia come sentimento di legame tra Jack e Betty. L’attaccamento quasi morboso del fratello nei confronti della sorella lo spinge ad essere dipinto quasi come un amante possessivo e irremovibile ma è bello poi vedere come il personaggio di Jack maturi grazie alla dimostrazione di indipendenza di Betty. Anche la terza storia mostra un rapporto di fratellanza anche se questa volta viene esposta una cerca competizione tra i due sul piano amoroso, competizione decisamente enfatizzata più da uno dei due, anche se alla fine sorge come prima l’importanze dei legami e dell’amore incondizionato tra consanguinei. Sebbene la solitudine sia sempre presente in quasi tutti i racconti in un modo o in un altro è nella seconda e nella quinta storia che secondo me viene percepita maggiormente. La storia di Azusa ruota tutta attorno all’immaginazione della bambina e al suo grande desiderio di rivedere il padre e il suo senso di solitudine e abbandono viene accentuato dal dover rimanere in casa da sola mentre la madre è al lavoro. Nella quinta storia invece sebbene la condizione di solitudine sia abbastanza autoimposta dal protagonista viene virata la concentrazione sul fatto che alcune volte è importante fare noi il primo passo per uscire dall’ombra, dare amore prima ancora di riceverlo. Il racconto del corvo conferisce anche una certa misticità alla narrazione e un’atmosfera sovrannaturale che viene riproposta sebbene sempre con pacatezza anche negli altri racconti.

Parlando del tratto dell’autrice posso dire che è molto gradevole, sebbene nel complesso sembri abbastanza abbozzato quasi come se realizzasse degli sketch è dotato di una buona dose di settagli che compensano in molte scene all’assenza di retini e gli conferiscono un aria elegante, moderna e fresca. Gli sfondi sono quasi sempre un po’ vacui maho notato che vengono prontamente arricchiti e particolareggiati nelle scene di condivisione dei personaggi o dove si consumano i loro rapporti, siano essi una casa, un campo all’aperto o l’interno di un bar. Trovo molto bella anche l’immagine a colori della copertina, conferisce una atmosfera familiare con una nota quasi rituale al momento del pranzo che poi è l’occasione di condivisione per eccellenza.

Nel nostro paese questo volume non ha quasi avuto pubblicità per cui spero che con la mia recensione il nome di questa autrice scorra fra i lettori. Penso che vada tenuta d’occhio, possiede un buon potenziale e sono molto curioso di poter leggere al più presto l’altra opera annunciata.

2 commenti:

  1. Preso e letto. Personalmente l'ho trovato un volume molto intenso, nonostante la brevità del formato a storielle. Anzi, su alcune delle storie narrate mi sarebbe piaciuto poi sapere come sono finite le cose per i personaggi, visto che mi sono affezionata a loro in pochissime pagine ^^

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  2. Concordo, Hozumi ha grandi capacità, da delle storie brevi non penseresti mai di trovare trame approfondite ed elementi sviluppati ma qui non è così, ogni capitolo è ampiamente articolato e la cura con cui l'autrice fa esprimere i sentimenti ai suoi personaggi fa comprendere al lettore la passione che ci ha riversato. Anche io ho provato un forte senso di empatia con i vari personaggi che mi ha fatto apprezzare ogni singola tavola e trovo che l'autrice sia stata anche molto brava con il finale di ogni storia, non ha lasciato niente al caso ma dona comunque un tocco di malinconia che ti fa sperare di poter incontrare nuovamente in futuro ognuno dei personaggi.

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